Nell’aggiornamento del regolamento delle insegne esterne degli impianti sportivi prevista l’ipotesi a pagamento

Ipotizzata anche le esclusioni dall'uso degli impianti sportivi per più di un anno per le società che saranno trovate responsabili di dichiarazioni mendaci o usi non consentiti nelle domande di gestione o uso di palestre ed altre strutture.

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Evitare gli eventuali problemi di interpretazioni diverse tra amministrazione comunale e gestori degli impianti sportivi sugli aspetti delle insegne esterne mostrate è l’aggiornamento richiesto dagli uffici all’interno del nuovo regolamento, licenziato da prima e quarta commissione consiliare da aprile e però ancora non ha trovato gli ultimi passaggi per arrivare in aula per il nuovo aggiornamento definitivo.

Se per la pubblicità interna le nuove direttive dovrebbero dare indicazioni più precise per superare le differenti interpretazioni attualmente in atto tra stadi e palazzetto, anche alla luce delle convenzioni sottoscritte che rimarranno valide fino al 2027, si cerca di dare una direttiva anche per le insegne esterne: gli attuali loghi delle società, che già campeggiano sugli impianti sportivi aperti, con la nuova proposta non saranno più apposti automaticamente, e con quelli di eventuali sponsor potranno comparire solo dopo l’autorizzazione del Comune e dietro pagamento del gestore o dello sponsor di un corrispettivo stabilito dagli uffici (le tariffe di riferimento dovrebbero essere quelle della Tosap), venendo interpretate non come nuove forme di denominazione ma in aggiunta al logo del Comune ed il nome della struttura previsti come obbligatori.

L’obiettivo è così quello di avere una forma omogenea della cartellonistica esterna, ma anche in ottica di nuovo palasport è da meglio specificare se il concetto possa interessare anche la denominazione dell’impianto come avviene per stadi e palasport nazionali ed internazionali.

Altro tema caldo, sulla scia anche della precedente seduta di quarta commissione, quello di voler inserire delle sanzioni, ovvero esclusioni dall’uso degli impianti sportivi per più di un anno, per le società che saranno trovate responsabili di dichiarazioni mendaci o usi non consentiti nelle domande di gestione o uso di palestre ed altre strutture.

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